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      “I ragazzi possono cambiare il mondo”    Per i diritti dell’infanzia e adolescenza Oggi io e la mia classe abbiamo incontrato Francesco d'Adamo e Gabriele Clima, due scrittori, all’interno del progetto: “I ragazzi possono cambiare il mondo”, collegato al 20 Novembre, giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Per prima cosa Gaia Stock e Elena Giacomin ci hanno introdotto il progetto e i diritti dei bambini  e dei ragazzi. Gaia e Elena ci hanno parlato di quando sono “nati” i diritti dei bambini e quali siano, ad esempio: andare a scuola, divertirsi, giocare, dire la propria opinione, mangiare, dormire… Ci hanno detto che questa iniziativa ha lo scopo di far conoscere ai bambini, ai ragazzi ma anche agli adulti i diritti dei più giovani. I due libri di cui abbiamo parlato si intitolano “Storia di Iqbal” di Francesco d’Adamo e “Fiori di Kabul” di Gabriele Clima. Questi due libri hanno come protagonisti Iqbal e Maryam: che sono un giovane ragazzo e una giovane ragazz

I racconti di Parvana  In classe abbiamo visto un film intitolato "I racconti di Parvana”, tratto da una storia vera. Parvana è una bambina di undici anni che vive a Kabul in Pakistan, che viene segretamente istruita da suo padre, un insegnante. Un giorno, mentre Parvana vende degli oggetti preziosi, viene presa di mira da alcuni soldati, allora il padre la difende e viene arrestato con false accuse e portato in prigione. Parvana e la sua famiglia non possono uscire di casa perché non sono accompagnati da un uomo, così Parvana si taglia i capelli e si finge maschio, così da poter comprare cibo e acqua. Trova anche un lavoro. Parvana però vuole liberare suo padre e con l’ aiuto di un talebano, suo amico, va in prigione e lo libera durante un bombardamento. Secondo me il film “I racconti Parvana” è molto bello perché entra nel dettaglio della vita delle donne in Afghanistan, ma quelli che soffrono di piú sono i bambini che spesso vengono uccisi o mutilati d

                       I racconti di Parvana. Parvana è una bambina di Kabul di 11 anni che non poteva andare a scuola perché lei era una femmina e le leggi di quel paese dicevano che le donne non potevano andare a scuola; infatti il padre, che era un’insegnante, le faceva imparare a leggere e a scrivere. Un giorno dei talebani portarono in prigione il padre perché un suo ex allievo, lo aveva denunciato come nemico dell’Islam.  Così Parvana  fu costretta a fingersi un maschio, decise di tagliarsi i capelli e di vestirsi con abiti maschili per prendere cibo e acqua per la sua famiglia, questo perché le femmine non potevano andare in giro senza un maschio di famiglia.  Quindi  finge di essere un suo cugino e fa il lavoro del padre cioè di leggere e scrivere lettere al mercato. Il primo giorno in cui iniziò a lavorare incontrò una sua vecchia amica che andava a scuola con lei e che si era finta un maschio. Parvana decise di voler andare a salvare il padre che era in prigione e per c

                     I RACCONTI DI PARVANA Il film intitolato “I racconti di Parvana” che abbiamo visto a scuola mi ha impressionato molto e mi ha fatto riflettere sul fatto che le ragazze che vivono in Italia possono andare liberamente a  scuola ma spesso a loro non  piace studiare, mentre le ragazze che vivono in Afghanistan non hanno assolutamente il diritto di frequentare la  scuola ma darebbero la vita per farlo. Hanno una vita bruttissima: noi occidentali dovremmo pensare ad una vita là, come femmina, e sarebbe una devastazione per noi che siamo super tecnologici (tranne mia mamma); dovremmo dirci: “le femmine in Afghanistan passano tutta la vita in casa e non possono  mai uscire”. Tutto questo accade a causa della cultura del popolo dei Talebani: secondo me sono persone cattive che uccidono per sciocchezze come  ad esempio le donne che escono di casa, cosa assolutamente vietata per loro; un po’ di tempo fa  i Talebani sembravano  sconfitti, ma quest'estate sono t

 

 L'immagine è stata realizzata da Domenico S. della classe 2°A della scuola S.M.S.

 

 

 Quest'immagine è stata realizzata dalle classi 2°H e 3°G dalla scuola d'Azeglio