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Visualizzazione dei post da marzo, 2023

Racconto Giallo

  IL MISTERO DELL’ANELLO SCOMPARSO (Sophie -Michela -Francesca) Stavo bevendo un tè caldo quando mi chiamarono per risolvere un nuovo delitto, molto particolare. I reali di Spagna mi invitarono a Palazzo. Mi accomodai sulle poltrone del soggiorno molto comode e iniziammo così a parlare…Mi raccontarono, che quella notte era stato rubato l’anello con un diamante color ghiaccio, dalla vetrina dove era custodito. Quando scoprirono il furto, era già troppo tardi per scovare il colpevole: trovarono la vetrina in pezzi. Per questo mi chiamarono quella mattina, per scoprire chi fosse stato. Mi portarono subito lì davanti e, con la mia lente, iniziai a vedere se ci fossero degli indizi. Dopo qualche minuto trovai un’impronta, questa coincideva con quella di un certo Pedro Salvador. Quando pronunciai il suo nome, i Reali mi guardarono e mi dissero:"Ma è il nostro maggiordomo!"  Dopo aver scoperto ciò, decisi di andare negli archivi della polizia per capire dove avrei potuto trovare Ped

Racconto Giallo

  A Genova, il 25 dicembre 2000, l’investigatore Sherlock Holmes aveva un delitto da risolvere. Era la notte del 24 dicembre, il signor Gianfranco Rossi era stato ucciso nel bar del suo paesino. La moglie trovò il marito morto il giorno seguente e per trovare il colpevole si rivolse ad un investigatore fidato,Sherlock Holmes e gli spiegò i fatti. L’investigatore, mentre stava andando nel luogo del delitto trovò la polizia che esaminava il corpo. Sherlock Holmes interrogò vari nemici di Gianfranco, ma non recuperò nessun indizio. Però con la sua esperienza, sapeva di dover andare a casa dei Pierantonio per parlare con il maggiordomo. Il maggiordomo gli disse che un nemico del signor Pierantonio era il suo fratellastro Gianmarco da cui l’investigatore si recò. Dopo un pesante interrogatorio scoprì che l’indagato aveva una mappa dei luoghi precisi dove Gianfranco era solito andare. Il giorno dopo Holmes interrogò Gianfranco che gli spiegò perché c’era la mappa dei luoghi dove Pierantonio

Racconto Horror

    La nave abbandonata   La storia inizia molti anni fa con i miei cinque migliori amici con cui amavo fare immersioni. Un giorno, durante un’immersione, ci imbattemmo in un relitto abbandonato e decidemmo di recuperarlo il giorno seguente. Quando ci immergemmo, dopo aver nuotato  per un bel po’, ritrovammo il relitto, e iniziammo ad entrare per esplorarlo, e da lì ci dividemmo in tre gruppi, Alessio e Giovanni, io e Veronica e Manuel rimase da solo.  Il primo gruppo andò all’ultimo piano, io e la mia compagna andammo al secondo piano e Manuel andò nella stiva perché era più temerario rispetto agli altri. L'esplorazione iniziò, passarono più di trenta minuti e di Manuel non si avevano notizie. Ci ritrovammo tutti nel punto di raccolta (l’entrata della barca) ma l’unico che mancava era Manuel. Giovanni e Veronica andarono a cercarlo nella stiva mentre Alessio ed io continuammo l’esplorazione del relitto e trovammo alcuni oggetti di valore. Improvvisamente Veronica urlò. Ritornammo

Incontro con Testimoni della Seconda Guerra Mondiale

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La situazione della Guerra  L'Italia era molto impoverita dalla guerra in Etiopia, questo rallentò l'entrata in guerra. Mussolini pensò di chiedere aiuto alla Germania,che porto più di cento treni pieni di materiale, che l'Italia avrebbe prodotto in uno o due annni. La guerra per l'Asse procedeva perfettamente, ma non appena gli alleati iniziarono a sbarcare in Italia e Francia sfondando le linee nemiche;   l'Asse fu de declino.   Però questo non è avvenuto in uno schiocco di dita ci sono voluti almeno due anni, dagli sbarchi alla liberazione completa.    Perché i cittadini si ribellarono e si opposero al fascismo.  Dopo L'armistizio del 8 settembre si "crearono" in Italia due Stati, lo stato "comandato dagli alleati, a  sud della linea Gustav, e la  republica di Salò comandata da Mussolini e direttamente dalla Germania. Così la republica di Salò inizio a combattere nella linea Gustav, per questo  dovette costringere i cittadini ad andare a combat

Famiglia di Biolè

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  Relazione La famiglia Biolè ai tempi della Shoah Christian 3°D Filippo Biolè, avvocato di fede ebraica, ha fatto visita all'Istituto Comprensivo di Molassana e Prato in occasione della Giornata della Memoria : il 27 gennaio . È proprio in ricordo di questa data che l'avvocato racconta la vita dei suoi zii, figli della sua coraggiosa e forte nonna, Bice Foa, vissuti durante il periodo della terribile Shoah , in concomitanza con l'inizio della Seconda Guerra Mondiale. Di loro ne racconterà l’esperienza, il coraggio e la forza, tramandando a tutti noi una necessaria riflessione : l’importanza della Memoria . Attraverso un’immagine, egli ha dato vita ad un discorso toccante e commovente: era una fotografia che ritraeva la famiglia: Bianca, Franca, Aldo, Bruno e Gino. Iniziò quindi a raccontare la loro vita: vivevano in un’affascinante villa, in una comune via genovese. La sua bellezza fu però distrutta: nel 1942 iniziarono da parte delle forze americane i bombardamenti nell

Testo Giallo 2B

  TESTO GIALLO A Genova, il 25 dicembre 2000, l’investigatore Sherlock Holmes aveva un delitto da risolvere. Era la notte del 24 dicembre, il signor Gianfranco Rossi  era stato ucciso nel bar del suo paesino. La moglie trovò il marito morto il giorno seguente e per trovare il colpevole si rivolse ad un investigatore fidato,Sherlock Holmes e gli spiegò i fatti. L’investigatore, mentre stava andando nel luogo del delitto trovò la polizia che esaminava il corpo. Sherlock Holmes interrogò vari nemici di Gianfranco, ma non recuperò nessun indizio. Però con la sua esperienza, sapeva di dover andare a casa dei Pierantonio per parlare con il maggiordomo. Il maggiordomo gli disse che un nemico del signor Pierantonio era il suo fratellastro Gianmarco da cui l’investigatore si recò. Dopo un pesante interrogatorio scoprì che l’indagato aveva una mappa dei luoghi precisi dove Gianfranco era solito andare. Il giorno dopo Holmes interrogò Gianfranco che gli spiegò perché c’era la mappa dei luoghi dov

Pizza

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Diario di Viaggio

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Interviste impossibili all'Inferno

  Interviste impossibili… all’ Inferno! Abbiamo l’onore di accompagnare i due grandi poeti , Dante e Virgilio, per parte del viaggio terribile all’Inferno , e possiamo , col loro permesso , porre alcune domande ai dannati , come veri giornalisti … Gli ignavi Giunti con Dante e Virgilio nell’Antinferno, vediamo gli ignavi che piangono e urlano..ci colpiscono in particolare un gruppo di dannati, più sofferenti e rassegnati : decidiamo di fare alcune domande : Giornalista: Perché non riuscivi mai a decidere? Ignavo1: Avevo paura di farmi nemici e fare preferenze … Giornalista: Ricordi la tua vita prima di arrivare qui? Ignavo2: Sì, un po’ confusamente, perché sono talmente distrutto che spesso penso solo al dolore che ho adesso. Giornalista: Qual è la vostra pena? Ignavo 3: Dobbiamo correre nudi inseguendo un’insegna bianca, punti continuamente da insetti. Giornalista: E’ dolorosa la vostra pena? Ignavo 4: Molto, non finisce mai e rimpiango di non aver deciso mai nulla in vita. Giornalist

Journal de mon voyage à Gênes

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“Non semplificare e non rimuovere”: riduzione dell’articolo su Repubblica di Luca Borzani da parte della classe 2D

  “Non semplificare e non rimuovere”: riduzione dell’articolo su Repubblica di Luca Borzani da parte della classe 2D  Dal momento che le baby gang ci fanno capire che i giovani non riescono a stare più insieme, molte zone della nostra città hanno avuto un impoverimento, come ad esempio i giardini di Molassana, le case popolari, la palazzata di via San Felice. Inoltre le riqualificazioni non hanno funzionato, come quella del colorificio. Poi ci sono state aggressioni a persone con difficoltà e quindi si conferma un grande disagio giovanile.  Successivamente è prevedibile che ci saranno conflitti tra generazioni, divise tra passività e rabbia soprattutto in età di scuola primaria e secondaria, che rappresentano uno spazio di contenimento di rabbia, frustrazione e narcisismo. La scuola di Molassana rischia di essere spostata in vecchi edifici da ristrutturare. Ipoteticamente bisognerebbe non semplificare e non rimuovere, cioè non credere che i problemi siano semplici e quindi pensare di r