I racconti di Parvana


                    I RACCONTI DI PARVANA


Il film intitolato “I racconti di Parvana” che abbiamo visto a scuola mi ha impressionato molto e mi ha fatto riflettere sul fatto che le ragazze che vivono in Italia possono andare liberamente a  scuola ma spesso a loro non  piace studiare, mentre le ragazze che vivono in Afghanistan non hanno assolutamente il diritto di frequentare la 

scuola ma darebbero la vita per farlo.

Hanno una vita bruttissima: noi occidentali dovremmo pensare ad una vita là, come femmina, e sarebbe una devastazione per noi che siamo super tecnologici (tranne mia mamma); dovremmo dirci: “le femmine in Afghanistan passano tutta la vita in casa e non possono 

mai uscire”.

Tutto questo accade a causa della cultura del popolo dei Talebani: secondo me sono persone cattive che uccidono per sciocchezze come 

ad esempio le donne che escono di casa, cosa assolutamente vietata per loro; un po’ di tempo fa  i Talebani sembravano  sconfitti, ma quest'estate sono tornati, avevano detto che avrebbero avuto un comportamento diverso, ma invece non hanno rispettato la promessa di non uccidere più.

Parvana è una ragazza che voleva salvare suo padre che era stato messo in carcere perché le femmine non dovevano sapere né leggere, né scrivere, ma il padre di Parvana glielo aveva insegnato ed era stato scoperto; Parvana per poter uscire si è tagliata i capelli da maschio perché le femmine non potevano uscire: io la ammiro molto per il suo coraggio, perché è stato molto rischioso tagliarsi capelli e ingannare i talebani.

Quello che mi lascia sorpreso è che una ragazza benestante qui in Italia non farebbe mai una cosa del genere.

Questo film mi ha dato la possibilità di immaginare come possa essere difficile vivere in Afghanistan e mi ha fatto riflettere sulla fortuna che ho di vivere in una democrazia e non in una dittatura.


Diego M.
1G scuola d'Azeglio

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