QUATTRO BAMBINI E UNA MANCIATA DI SIRENE
QUATTRO BAMBINI E UNA MANCIATA DI
SIRENE
Ogni estate quattro ragazzi, nonché cugini, facevano
controvoglia delle gite in barca con i genitori e rispettivi zii. Non volevano
mai andare in vacanza perché dicevano che non sarebbero riusciti a stare senza
vedere la televisione e gli amici. Però, quell’estate, fortunatamente i genitori
avevano deciso di andare in Costa Azzurra per non far fare ai ragazzi lunghi
viaggi in barca. Filippo il piccolo e Ginevra la grande erano i figli di Paolo
e Marina, mentre i figli di Laura e Massimo erano Mattia il più grande e Greta la piccola. Il comandante della barca
era Paolo e appena arrivati a bordo chiese subito al nipote Mattia di mettere
in moto e inserire la marcia avanti. Navigavano tutto il giorno e facevano
delle tappe per fare il bagno e pranzare. Paolo e Massimo mettevano nell’amo
della canna da pesca dei piccoli pesciolini e pescavano con l’aiuto entusiasta
dei ragazzi. Una mattina successe qualcosa che avrebbe totalmente cambiato il
verso della vacanza ai ragazzi. Si erano fermati alle Isole Lèrins in Francia
ed erano seduti a bordo barca con le gambe a penzoloni. Mattia propose a
Filippo di provare a pescare e lui accettò. Greta e Ginevra, alle quali non era
permesso toccare le canne da pesca, si munirono di secchiello e retino. Ginevra
continuava a chiedere: “vedi qualcosa?” e Greta rispondeva: “sì ma sono troppo
giù non riusciremo a prenderli”. Ad un certo punto videro passare un affollato
gruppo di pesciolini che nuotavano sulla superficie dell’acqua, allora provarono
a prenderli, alcuni uscirono dal retino ma altri però rimasero. Intanto Mattia
e Filippo erano seduti a prua della nave ma non riuscivano a pescare niente. Ad
un certo punto vennero disturbati dall’urlo di Greta e Ginevra che erano riuscite
a pescare una decina di pesciolini. Così iniziarono a prendere in giro i maschi
per non essere riusciti a pescare niente. I ragazzi le derisero perché i
pesciolini erano piccoli e insignificanti e
proposero loro di usarli come esche per l’amo, ma ovviamente le ragazze
rifiutarono.Le ragazze si misero a osservare i pesciolini tranquillamente e
notarono che non erano come tutti gli altri, ma avevano una forma strana. Sembrava
che avessero una testolina rotonda e due braccine piccole piccole. “Guarda,
però hanno il corpo da pesci con squame e pinne!” disse Ginevra.E in coro
dissero : “Ma allora sono delle mini sirene!”“Forse dovremmo dare loro da
mangiare qualcosa” dissero. Ad un certo punto videro le piccole bocche muoversi
e avvicinarono l’orecchio al secchiello. Una piccola voce debole diceva: “Finalmente
vi siete accorte che non siamo pesciolini! Tirateci immediatamente fuori da qui!”.“Neanche
per sogno” risposero loro, contente di aver trovato degli amici. Greta e
Ginevra convinsero le sirenette e i tritoni a restare e lo dissero a Mattia e
Filippo, che subito non ci credettero, ma poi avvicinando l’orecchio al
secchiello rimasero stupiti. I quattro ragazzi convinsero i genitori a tenerli
per qualche giorno essendo che non avevano mai pescato così tanti pesciolini. In
un momento di distrazione da parte dei genitori Filippo chiese ai pesciolini: ”Cosa
mangiate?”. Loro riposero che volevano la pizza e così i ragazzi se la fecero
preparare dai genitori e ne portarono un po' anche a loro. Il tritone che era
stato il primo a parlare era re Trentatrè, era il re della città sommersa delle
sirene. Poi c’era la moglie: la regina Acquamarina, poi c’era il principino Delfino,
le due sorelle maggiori Plic e Plin e quattro valletti di corte, i quali accompagnavano sempre i reali nelle
passeggiate marine. I genitori si chiedevano come mai i ragazzi andassero così
d’accordo. Una mattina di agosto come le altre, i ragazzi si riunirono attorno
alla vaschetta per parlare con i pesciolini. I reali spiegarono ai ragazzi che
possedevano delle perle magiche che facevano rimpicciolire le persone, in questo modo potevano portarle nel regno
sott’acqua. I primi ad andare furono Mattia e Filippo, che aveva un po' di
timore.Così partirono per la città sommersa … era fantastica! C’era un enorme
palazzo rosso splendente … attorno c’erano tutte le specie di animali marini ed
erano meravigliosi! Era spettacolare! I ragazzi ebbero anche la fortuna di conoscere
l’altro figlio del re, Guizzetto che era il pesciolino più divertente e rock
che avessero mai conosciuto. Passarono tutto il pomeriggio insieme e alla fine
della giornata sfortunatamente dovettero tornare sulla terra ferma. Una mattina
i grandi programmarono di trascorrere la giornata nella baia di Port Man. La
tana della famiglia Bronchi (famiglia amica della famiglia reale) si trovava
proprio sotto l’acqua di Port Man. Così Greta e Ginevra misero in bocca le
perle magiche e nuotarono fino alla tana dei Bronchi.Le due sorelle Bronchi si
chiamavano Sguish e Splash. Erano molto agitatate e felici di conoscere persone
nuove… giocarono e si divertirono finché la mamma Bronchi le chiamò per andare
a tavola, così mangiarono tutti insieme. Le ragazze tornarono a riva e
ripresero le figure naturali. Il giorno dopo partirono insieme ai genitori per
il rientro a casa e i ragazzi ebbero passato la vacanza più bella della loro
vita.
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