Il 25 Aprile: riflessioni sulla festa della liberazione

 

IL 25 APRILE: riflessioni sulla Festa della Liberazione


Leggendo il fumetto “Maestra, chi erano i partigiani?” ho innanzitutto capito il significato di questa parola.

Non sapevo che fossero esistite persone così coraggiose da voler difendere il loro paese anche se non erano arruolate in un esercito regolare.

Erano uomini, donne, giovani, anziani, persino bambini e preti! I partigiani erano persone di qualsiasi sesso, età, idee politiche e religiose, ma uniti dallo stesso ideale: la LIBERTA’.

Quest’anno è strano festeggiare la liberazione dell’Italia dai nemici tedeschi e fascisti perché anche se adesso la guerra è in Ucraina, è come se fosse qui.

I miei genitori mi hanno fatto leggere una frase sulla facciata del “Palazzo del Mutilato” di Corso Saffi a Genova, che dice: “La guerra è la lezione della storia che i popoli non imparano mai abbastanza”. Ho capito che è molto vera perché anche se in teoria tutti sanno che la guerra non potrà mai risolvere i problemi (lo abbiamo detto anche nell’iniziativa “L’Italia ripudia la guerra”) purtroppo per gli interessi di qualcuno ci sono sempre combattimenti e morti in tutto il mondo.

Ho anche scoperto che proprio qui a Genova i partigiani sono riusciti a sconfiggere l’esercito nazista durante la Seconda guerra mondiale e che il giorno dopo la Liberazione del 25/04/1945 hanno fatto passare le truppe tedesche disarmate in Via XX Settembre sotto il Ponte Monumentale. 

Ogni anno il 25 Aprile facciamo festa per ricordare da dove viene la libertà della nostra nazione: tutti, anche noi ragazzi, dobbiamo ricordarci di quelle persone che hanno lottato e sacrificato la loro vita per permetterci di vivere liberi.

Dovremmo molto riflettere e impegnarci in modo che la libertà e la democrazia non siano mai in pericolo, però la mia sensazione è che si facciano sempre tante belle parole, ma pochi fatti.

Diego M. classe 1G

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