Il ladro del museo del Louvre

 Il ladro del museo del Louvre

C'era una volta, il signor Steve che era di sangue nobile e desiderava fin da piccolo diventare il direttore del Louvre. Per diventare direttore bisognava avere due requisiti:la capacità e soprattutto i soldi. Un bel giorno fu organizzata un'asta per avere quel lavoro, poiché l'ex direttore era troppo anziano. Steve mise così tanti soldi che il lavoro diventò suo.

Il primo investimento che doveva fare, era quello di cercare un custode notturno :sveglio e giovane. Un pomeriggio venne a fare un colloquio un ragazzo che aveva l’aria di non essere europeo.Il giovane sembrava così tanto entusiasta per il lavoro, che Steve decise di dargli dei giorni prova.

Questo ragazzo,di nome Peter,passò i suoi giorni di prova lavorando più del dovuto e allora,il direttore Steve gli affidò con piacere il lavoro.

Dopo un mese Steve organizzò una festa di fine mese per tutto il personale.

Nel bel mezzo della festa, mentre tutti mangiavano e ballavano,  la musica e tutte le luci si spensero.

Dopo poco arrivò Jennifer, l’ assistente del direttore e disse a tutti di stare calmi, visto che a breve sarebbe arrivato l’ eletricista. Successivamente si riaccesero le luci   e comparve l'elettricista Bob spaventato dai rumori che aveva sentito  provenire dalla sala dei quadri.

Steve,Peter,Jennifer e Bob andarono a controllare la stanza dei quadri dove videro l’addetto delle pulizie immobile,tremante e tutto pallido, perché disse di aver visto una figura,  vestita di nero con una maschera e che quindi non era ruiscita a  riconoscerla. Sapeva soltanto che era molto magra e non molto alta e che era riuscita a rubare un quadro, la Gioconda.


Il giorno dopo Steve decise di non chiamare la polizia ma di chiamare l'investigatore Rupert, che era molto veloce a risolvere i misteri.L’investigatore arrivò, per le 7.30 di mattina,e incominciò ad esaminare la stanza.“Ho trovato pochi indizi ma buoni per scovare il colpevole”disse, dopo  essere uscito dalla stanza in cui era rimasto per mezz’ora.“ Devo andare in laboratorio a esaminare questa polvere, questa impronta di mano e il materiale verde con cui è stata lasciata… vado subito a dopo”.

 Così dicendo si avviò, con il materiale prelevato, verso il laboratorio. Dopo circa 2 ore ritornò e senza dare spiegazioni sugli indizi  trovati iniziò a interrogare uno a uno i sospettati, ma prima di iniziare chiese a Steve di  chiamare Bob l'elettricista di fiducia del museo che dopo un bel pò di tempo arrivò. Dopo tutto il giorno  di interrogator, Rubert andando vicino a Steve gli disse “ Nessuno di loro è stato il ladro ma sono stati tutti colpevoli, tutti tranne uno.”

"Ora ti spiego: i tuoi collaboratori sono invidiosi di Peter perché tu lo hai assunto con molta facilità mentre loro si sono guadagnati il posto con molta difficoltà. Per prima cosa Bob ha staccato la luce. Poi Jennifer ha inventato la scenetta di andarlo a  chiamare quando in realtà è andata nella stanza dei quadri a  rubare la Gioconda. Nel frattempo che voi tutti aspettavate che la luce tornasse, Jennifer ha nascosto il quadro,insieme a Bob e a Roberto, l'addetto delle pulizie,che quando voi siete arrivati insieme a Jennifer e Bob nella sala dei quadri, ha inventato la scenetta della figura misteriosa. Prima  ha anche fatto l'impronta della mano sul muro ,per far incolpare Peter,con la vernice verde visto che durante le notti passate e anche quella sera, Peter stava dipingendo una sala nuova per esporre altri quadri… se ti chiedi la provenienza della polvere… la polvere è semplicemente gesso del muro che si è staccato durante le  prove del falso furto fatte naturalmente dai  tuoi 3 impiegati. E questo è tutto, io vado arrivederci” concluse l'investigatore Rupert. Prima che potesse uscire Steve gli chiese” ma come ha fatto a capirlo” “ Elementare Steve i tuoi impiegati non hanno fatto un piano su cosa dire e hanno detto 3 cose differenti. Ah e il quadro è nel magazzino di Roberto. Arrivederci!!” concluse  l'investigatore ridacchiando.


Martina B. 2°A
S.M.S. Molassana

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