Mio papà scrive la guerra

 “MIO PAPA’ SCRIVE LA GUERRA”


“Mio papà scrive la guerra “ è stato scritto nel 2005 dal giornalista Luigi Garlando ed è un libro che affronta diversi argomenti: la guerra, l’amore tra padre e figlio, l’amicizia.

Questo è un romanzo realistico ambientato ai giorni nostri, in cui i protagonisti sono Tommi e il suo papà Livio Sala.

Il testo è scritto in forma epistolare, una serie di lettere che non possono raggiungere i rispettivi destinatari.

Il 20 dicembre Livio Sala, inviato speciale in Afghanistan, viene sequestrato a Kabul insieme ad altri giornalisti.

Suo figlio Tommi, una sera mentre cena con la madre, viene a sapere dalla televisione che il padre è stato catturato.

Da quel momento Tommi scrive al padre tutti i giorni delle lettere e anche il padre di nascosto scrive al figlio senza sapere se potrà mai fargliele avere.

Le lettere raccontano due mondi opposti: quelle di Sala parlano di guerra, dei suoi orrori e dell’importanza di divulgare notizie, mentre quelle di Tommi raccontano di quello che fa tutti i giorni, della scuola, dei suoi compagni ed amici, del Natale.

Tommi è molto triste ma è fiducioso che il papà venga liberato presto, ad aiutarlo in questo brutto momento c’è la sua amica Maria, soprannominata Lilli perché vuole fare la giornalista da grande.

Il racconto si conclude, dopo nove giorni, con la liberazione di Sala, che può tornare a casa dopo Natale e riabbracciare figlio e moglie.


Questo romanzo mi è piaciuto perché è scorrevole e semplice ma principalmente perché mi ha fatto riflettere sull’importanza del mestiere del giornalista.

Ho capito che il giornalismo di guerra si fa recandoti direttamente sui luoghi degli scontri correndo molti rischi, con sacrifici e sofferenze.

Nelle lettere il papà non nasconde la crudeltà della guerra anche se Tommi è un bambino perché purtroppo spesso riguarda proprio loro, vittime dell’odio dei grandi.

Inoltre parlano anche delle condizioni delle donne in alcuni paesi dove sono sottomesse agli uomini.

Questo libro ti fa aprire gli occhi sulle atrocità della guerra e sulla sofferenza di tutti quelli che la vivono, per questo credo che sia un buon libro per i ragazzi della mia età perchè, anche se molto fortunati di vivere in un paese in pace e libero, è giusto conoscere la realtà di chi non è fortunato come noi.

Riccardo R. 
Classe 3G

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